(Centrale della polizia di stato di South City.
Stanza degli interrogatori.
Il Commissario di Polizia Joseph Kirkland sta per interrogare il criminale più ricercato dello Stato, John Smith, conosciuto anche come il Vendicatore di South City)
Commissario Kirkland: E così, eccoci qua... caro John.
John Smith: (superficialmente) Sai, possiamo anche evitare tutti questi convenevoli, Commissario.
Commissario Kirkland: Come vuoi.
Beh, te l'avevo detto, ricordi, alla fine i giochi sarebbero finiti, e che era solo una questione di tempo, prima che ti catturassimo.
John Smith: Ma come siamo presuntuosi.
Magari sono io che ho deciso di farmi catturare, lasciandovi credere che invece sia tutto merito vostro.
Commissario Kirkland: (ironico) Certo, come no, è credibilissimo guarda!
L'intrepido Vendicatore di South City che dopo anni di latitanza e omicidi, una sera, di punto in bianco, si lascia catturare spontaneamente!
Eh, il tuo ego proprio non riesce ad accettare che prima o dopo, degli errori, anche minimi, si commettono sempre, è inevitabile.
Inoltre, ci hai sottovalutato per troppo tempo.
John Smith: La tua arroganza invece ti rende così cieco da alterare la realtà dei fatti.
Ah già, non sia mai che qualcosa possa ledere la reputazione di Joseph, il Mastino di Broken City...
(Intanto, fuori dalla stanza degli interrogatori, nella sala adiacente, attraverso la finestra di vetro, il Capitano Lee e l'agente Flint, assistono all'interrogatorio)
Agente Flint: (con aria perplessa)
...Eh...?!?
Joseph...il Mastino di Broken City...
...Ma...che significa!?!
Capitano Lee: È normale che tu sia spaesato agente, sei arrivato da poco in questo distretto, e non conosci la storia del Commissario Kirkland.
Agente Flint: Capitano, la prego, me ne metta al corrente, vorrei conoscerla.
Capitano Lee: (un po' scocciato nel dover raccontare)
Sì, ma facciamo brevemente!
Come immagino ben saprai, se siamo qui, è per una ragione precisa, ognuno di noi ne ha una, non è che uno decide di fare il poliziotto perché da piccolo ha visto troppi film o giocato con pistole e manette con gli amici, tutte cazzate queste, la verità è che, per l'appunto, ognuno di noi ha una ragione ben profonda, che ci ha spinto a rappresentare la legge e a farla rispettare, garantendo la giustizia.
Quella del Commissario Kirkland, è una storia come tante se ne sentono ogni giorno, quando era piccolo, un criminale balordo, per la precisione un seriale, visto che usava il medesimo modus operandi, che era quello di uccidere gli abitanti della case dopo averle saccheggiate, ha ucciso i suoi genitori durante un tentativo di rapina nella loro abitazione di Broken City, piccola cittadina al confine dello Stato, e fortunatamente lui quel giorno non era in casa, altrimenti non staremmo neanche qui a parlarne.
Quell'evento, cambiò radicalmente la vita del Commissario, da quel giorno, crescendo man mano, diventò la sua ragione di vita dare la caccia ai criminali seriali, di ogni genere, e le sue operazioni di cattura, arresto dopo arresto, inseguimento dopo inseguimento, senza mai una sosta fino alla cattura del criminale, gli fecero guadagnare la nomea del Mastino di Broken City, arrivando poi anche ad essere reclutato nell'Interpool.
Agente Flint: Wow, che grande uomo di legge il nostro Commissario!
Certo che, riflettendoci, per certi versi, ci sono anche delle similitudini con la storia del Vendicatore, a riguardo di dare la caccia ai criminali...
Capitano Lee: (con aria di rimprovero)
Agente, non ti ci mettere anche tu, ci sono già la stampa, le televisioni, molta gente comune, che acclamano questo individuo, ricorda, il Vendicatore è solamente un criminale, come tanti altri, niente di più, e non provare a farti venire strane convizioni in testa, o anche solo delle insinuazioni, se non vuoi che ti faccia rapporto!
Agente Flint: Comandi Capitano!
............
(Tornando nella stanza degli interrogatori...)
Commissario Kirkland: Allora John, come ci si sente alla fine della corsa eh?
John Smith: Ti senti appagato per avermi qui, ammanettato, davanti ai tuoi occhi, senza possibilità di fuga, vero commissario?
Hmm, trattato come il primo dei criminali...
Commissario Kirkland: (sarcastico) Ah già, scusa, che sbadato che sono, perché in realtà tu non lo sei, vero...?
John Smith: (freddo, consapevole di se)
Esatto, non lo sono.
Commissario Kirkland: Ah no eh?
E allora dimmi, che cosa sei tu?
John Smith: Hmm.
Voi della polizia, nel tempo, mi avete affibbiato il soprannome di Vendicatore, in realtà, molto più semplicemente, io sono l'incarnazione di quello che i familiari delle vittime vogliono che venga applicata, quello che ne voi, e ne questo Stato, riuscite più far rispettare...la giustizia!!!
Commissario Kirkland: Giustizia.
Che faccia tosta.
Tu hai commesso degli omicidi!
Te ne rendi conto o no?
John Smith: Come siamo moralisti oggi Commissario.
Sai benissimo che nessuno di quelli che ho ucciso era un innocente, nessuno di loro meritava di vivere un giorno di più.
Commissario Kirkland: Dunque, vorresti una medaglia per questo?
Ti dobbiamo ringraziare vero, o magari anche acclamare come stanno facendo alcuni media, giusto?
John Smith: Io ho solo fatto quello che c'era da fare.
Vedi Commissario, tu ormai sei abituato a dare la caccia ai grandi criminali seriali internazionali, addirittura sei entrato a far parte dell' Interpool, non sei più così tanto presente, non sai come vanno le cose, e qui a South City, ma come anche in altre piccole città, ai piccoli criminali chi ci pensa eh, se...
Commissario Kirkland: (interrompendolo bruscamente)
Smettila di farneticare!
Parli come se qui non esistesse nessuno a rappresentare la legge, ci sono i miei uomini, ed io mi fido ciecamente di loro!
John Smith: Ohh, ma io questo non lo metto certo in dubbio Commissario, quello a cui mi riferisco, è la mancata garanzia dell'applicazione della legge in questo Stato, dove non esiste giustizia per tutti.
E allora, dove non arriva la legge, è qui che entro in gioco io.
Commissario Kirkland: Mettendoti ad uccidere, a tua discrezione, i criminali della città, dico bene John?
John Smith: Lascia che ti rinfreschi la memoria Commissario.
Tra le strade di questa città c'è la peggio feccia in giro, i crimini sono all'ordine del giorno, e sì, i tuoi uomini fanno egregiamente il loro dovere, ma poi, dopo gli arresti, è lì che avviene l'infamia di questo Stato.
Ti ritrovi stupratori della peggior specie, spacciatori, ladri, che grazie a dei cavilli legali, ai sotterfugi dei loro mafiosi avvocati, riescono ad arginare la legge, così non scontano neanche metà della pena assegnatagli, e già dopo qualche mese, se non addirittura settimane, sono fuori a ricominciare i loro sporchi affari, quando invece dovrebbero rimanere a marcire in galera.
Altro esempio, se un onesto cittadino prova a difendersi legittimamente da una rapina, e tu ne dovresti sapere qualcosa no, magari anche non uccidendo il criminale ma soltanto ferendolo, viene trattato come il peggior omicida in circolazione, trovandosi poi a dover scontare una pena solo per aver difeso i suoi cari dalla minaccia di un malvivente, con quest'ultimo tornato invece tutto tranquillo in città.
E non ho parlato della corruzione, dove ci sarebbero da scrivere collane di enciclopedie.
Allora Commissario, dimmi, è giusto tutto questo?
Io non ce lo più fatta a vedere tutti questi sopprusi, queste infamanti ingiustizie, perciò a suo tempo ho deciso di agire, e di ripulire questa città dalla feccia!
Commissario Kirkland: Pensi che non sappia che il sistema giudiziario di questo Stato faccia schifo?
Ma non è certo giocando a fare Dio, la giusta soluzione per risolvere il problema.
Cosa pensi succederebbe se ogni cittadino decidesse di agire come hai fatto tu, ognuno con il proprio codice di giustizia, ci sarebbe il caos più totale, questa città, anzi ogni città, diventerebbe l'inferno sulla terra!
È questo che vuoi?
Per questo esistiamo noi organi di giustizia, che rischiamo la vita ogni singolo giorno, pur di far rispettare la legge!
E se qualcosa non funziona negli ingranaggi della giustizia, allora siamo proprio noi che dobbiamo intervenire per farli venire alla luce e cercare poi di ripararli.
Tu, se proprio volevi ripulire la città da tutto il suo squallore, potevi entrare in polizia e renderti utile.
John Smith: Entrare in polizia?
Per poi vedere il delinquente che ho arrestato tornare in libertà?
Uhm, no grazie!
Ma quante belle parole di valore che hai pronunciato Commissario, allora vediamo, rispondimi a questo, se ti saresti trovato davanti all'omicida responsabile della morte dei tuoi genitori, con la pistola carica puntata sulla sua testa, che avresti fatto?
Ehh, Joseph il Mastino, che decisione avresti preso?
Hmm, sappiamo entrambi, quale sia la risposta, vero?
Commissario Kirkland: Non la darei così per scontata Smith.
Io sono il Commissario Joseph Kirkland, uomo di legge, primo esempio per tutti i miei subordinati.
E sì, per quanto avrei desiderato ucciderlo, mi sarei però apprestato solamente ad arrestarlo, e sai perché John, perché questo è ciò che mi distingue, e mi distinguerà sempre, da te e da tutti i criminali come te.
John Smith: ..........
Commissario Kirkland: (uscendo dalla stanza)
Ti auguro una buona permanenza nella prigione di Stato, Vendicatore!
John Smith: Aspetta Commissario.
Io... volevo solo dare a mio figlio un posto sano dove vivere e crescere normalmente.
Commissario Kirkland: (fermo sull'uscio della porta, di spalle)
No John.
Tu hai solo privato tuo figlio di un padre, e questa è la cosa peggiore che gli potesse capitare, credimi.
Ed ora, per buona parte della sua vita, se non per tutta, dovrà crescervi senza, solo questo hai fatto John.
(Mentre il Commissario uscì dalla stanza, sul volto del Vendicatore, una lacrima scese dal suo occhio destro...)
Commissario Kirkland: (nella sala adiacente)
Capitano Lee, agente Flint, portatelo via!
Capitano Lee: Agli ordini Commissario!
Agente Flint: (pensieroso)
Certo però...che storia quella del Vendicatore....
Capitano Lee: (quasi furente)
Agente Flint, ti avevo avvertito che a qualunque insinuazione a riguardo, ti avrei fatto rapporto!
Commissario Kirkland: Lascia stare Capitano, non ce n'è bisogno.
Capitano Lee: Cosa?
Ma Commissario...
Commissario Kirkland: So cosa intendeva dire il ragazzo, il suo pensiero rispecchia quello di molta gente comune, e molto in profondità anche il nostro, quello del corpo di Polizia.
In questi anni, John Smith, ha ucciso molti criminali della città, di cui nessuno sentirà la mancanza, ripulendola in parte da essi, dando così anche una minima consolazione ai familiari delle loro vittime, tutto questo è vero, forse anche giusto in un certo senso, ma come ho già detto a lui, non è agendo in questo modo che si cambia il sistema di una società civile, così si rischia solo di far peggiorare la situazione, che non è certamente delle migliori.
Noi non siamo chiamati ad emettere sentenze, quello spetta ad altri, ma abbiamo l'obbligo, il dovere di far rispettare la legge, giusta o sbagliata che sia, combattere per questo, perché è quello che abbiamo scelto di essere, uomini di legge, rappresentanti della legge, poliziotti.
Quella del Vendicatore di South City è solo una storia come tante altre ce ne sono state, e come tante altre ce ne saranno in futuro.
Ed ora, forza, di nuovo al lavoro, come sempre.
FINE